
Addio alla Privacy con un solo acquisto
Sapevate che i negozi e le attività commerciali più o meno grandi sono in grado di ottenere informazioni non solo su quali dei loro prodotti interessano di più ai clienti ma anche sui loro spostamenti, su quali siti web visitano e i loro dati sensibili? Questo talvolta accade anche senza un esplicito consenso.
La profilazione può avvenire nel momento in cui ad esempio scarichiamo sul nostro smartphone un’app (magari per poter usufruire di qualche offerta), o quando usufruiamo della connessione Wifi gratuita messa a disposizione all'interno dei centri commerciali, diventando così protagonisti del cosiddetto monitoraggio attivo.
Normalmente ci appare una schermata in cui ci vengono richieste informazioni personali, come un indirizzo e-mail, e l'accettazione di termini e condizioni per l’utilizzo. Nel momento in cui abbiamo eseguito questi passaggi si stabilisce la connessione tra i nostri dati e le cosiddette terze parti o partner, aziende che li acquistano per farne quello che vogliono.
Attenzione inoltre a scegliere la modalità di accesso rapido tramite il profilo Facebook o Twitter! In quel caso si darebbe accesso ad ogni informazione mancante per completare il profilo, dal nome anagrafico alla residenza, fino al datore di lavoro.
Allo stesso modo i gestori delle reti non solo possono sapere quali siti web ha visitato il dispositivo connesso al loro servizio ma potrebbero anche installare su di esso dei cookie - con il nostro consenso, spesso inconsapevole - sul browser utilizzato per navigare in Internet e quindi rintracciare le abitudini di spesa del consumatore anche tempo dopo che questo ha lasciato il negozio.
In certi casi, infine, per definire la posizione di un cliente basta utilizzare il bluetooth dello smartphone, all'insaputa del proprietario. La tecnologia beacon consente ai dispositivi di trasmettere e ricevere piccoli messaggi entro brevi distanze, senza autorizzazione. Basta che il bluetooth sia attivo perché lo smartphone venga localizzato definendo l'intenzione d'acquisto del cliente oppure perché vengano inviate a offerte mirate.
Tutto ciò risulta comunque in regola con il Gdpr, il regolamento europeo per la privacy, perché le informazioni sono raccolte con l'autorizzazione del visitatore del negozio attraverso l'accettazione di termini e condizioni e soprattutto sono trattate in maniera anonima.
Questi dati infatti non vengono associati al nome o al volto di una persona ma ad un'identità fittizia. Una sorta di codice che però è collegato allo smartphone e di fatto rende il cliente riconoscibile e raggiungibile da messaggi pubblicitari mirati del negozio di cui ha sfruttato il wifi oppure dei partner a cui questo ha ceduto le informazioni.
FONTE: Il Messaggero