
Uso della mail aziendale per scopi privati? No dalla Corte UE
Se un dipendente usa la posta elettronica o internet aziendali per fini personali è passibile di provvedimenti disciplinari, fino al licenziamento nei casi più gravi in cui viene meno la fiducia nel rapporto con il datore di lavoro. È quanto ha affermato una sentenza della Corte Europea dei diritti umani riguardo ad un cittadino romeno che usava Yahoo Messenger intestato all'azienda per chattare con la fidanzata e il fratello, infrangendo il regolamento aziendale.
Trattandosi infatti di un account aziendale da utilizzare esclusivamente per dare assistenza ai clienti, i giudici hanno rilevato che la società aveva regolarmente reso noto una propria policy sull'utilizzo degli strumenti informatici messi a disposizione esclusivamente per scopi professionali, e che sia "ragionevole che un datore di lavoro voglia verificare che i dipendenti portino a termine i propri incarichi durante l'orario di lavoro", stabilendo pertanto che il licenziamento era legittimo.
Decisione, quella dell'alta Corte Europea, che in sostanza non introduce nessuna novità, infatti anche in Italia il Garante della Privacy ha emanato da tempo specifiche linee guida per l'utilizzo della posta elettronica e internet, affinchè le aziende redigano un proprio regolamento interno per far conoscere ai dipendenti le finalità di tali strumenti e le regole che devono rispettare per non incorrere in sanzioni disciplinari, comunicando allo stesso tempo la facoltà del datore di lavoro di effettuare delle verifiche periodiche sul corretto utilizzo degli strumenti informatici.
Fonte: Nicola Bernardi, Presidente di Federprivacy